Alen Stevanovic ha concesso una lunga intervista al Corriere dello Sport. L´esterno del Palermo ha parlato della sua infanzia. "Avevo la testa al pallone e ci volevano 45 minuti di pullman per raggiungere il campo. Anche la scuola era lontana e così decisi di smettere a 16 anni. La passione mi faceva superare gli ostacoli - ha raccontato Stevanovic -. A 8 anni, mi avevano dato i soldi per comprare delle fotografie. Sceso dal bus, una macchina della Croce Rossa mi investì e mi fratturai il braccio. Un dribbling non riuscito, ne porto i segni. Mi chiamavano Balotelli bianco? Non lo sapevo, ma capisco, ho fatto tante stupidaggini".
"Mio padre non l´ho mai conosciuto e mia madre era in Svizzera". Così Alen Stevanovic, intervistato dal Corriere dello Sport. L´esterno del Palermo ha raccontato tutto di sé, a partire dalla sua infanzia segnata da molte traversie, senza genitori. "Mia madre la vedevo una volta all´anno, quando veniva dalla Svizzera, in estate. Posso solo dire grazie. Ma non le ho mai chiesto di starmi vicino, certo, l´avrei voluta, chi non desidera una carezza, un bacio, la vita è difficile - ha dichiarato il numero 14 rosanero -. Mio padre? Non mi interessa e non giudico neppure lui. Per fortuna, ho superato quella crisi che mi ha portato all´alcol e a mangiare in maniera sconsiderata. Mia moglie mi ha aiutato. Dunja è la mia sicurezza. Ha cambiato la mia vita e Neva è il completamento della nostra unione".
"Ho sostenuto diversi provini: Roma, Panathinaikos, Torino, Sparta Praga, nessuno mi prendeva. A Torino mi hanno scartato di brutto - ha dichiarato Stevanovic -. All´Inter non c´era un posto per un extracomunitario. Ero stufo, ho aspettato fino al 31 gennaio, poi Obinna andò via. I primi mesi avevo problemi di ambientamento. Arrivò Pea che stravedeva per me. La svolta è merito suo. Mourinho credeva nei giovani, credeva in me. Sono andato in ritiro con lui ad Abu Dhabi. In campionato, contro il Siena, mi fece entrare a sorpresa, che paura".
"A Torino facevo molti errori, stavo per buttare via la mia carriera, mangiavo, bevevo, ero ancora immaturo. Adesso sono sposato ed è cambiato tutto". Queste le parole di Alen Stevanovic, intervistato dal Corriere dello Sport. L´esterno del Palermo ha parlato della stagione trascorsa a Torino, sotto la guida di Giampiero Ventura. "Con Ventura sono cresciuto. Poi a fine campionato non mi convocò perché non era soddisfatto e non andai alla festa promozione. Facevo sempre cose sbagliate - ha spiegato Stevanovic -. Quando ero piccolo avevo sempre il 5 o il 10 perché ogni ragazzo ha un idolo e il mio era Zidane e tifavo per il Real Madrid. Mi paragonavano a Cristiano Ronaldo, ero un lattante, ci può stare. Ferguson mi seguiva? Solo voci&quo...
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